Catanzaro, la ’ndrangheta diventa sempre più imprenditoriale

La missione svolta nelle provincia di Catanzaro ha restituito «l’immagine di una terra nella quale la presenza della 'ndrangheta è ancora radicata e diffusa». Così si apre il capitolo che la relazione della Commissione parlamentare antimafia dedica al capoluogo calabrese “visitato” dall’organismo allora presieduto dal senatore Nicola Morra il 28 settembre 2020. In quell’occasione i parlamentari hanno raccolto le testimonianze del prefetto di Catanzaro, dei vertici delle forze dell’ordine, delle associazioni di categoria e dei sindacati. Un lavoro che, si sottolinea nella relazione, «ha consentito di cogliere il peculiare intreccio della 'ndrangheta con il mondo istituzionale e imprenditoriale». Secondo i componenti dell’organismo parlamentare «la capacità di intessere relazioni con le istituzioni, il pieno inserimento nelle sue fila di professionisti, burocrati, politici e pubblici amministratori, l’abbandono della violenza o dell’intimidazione, progressivamente sostituite da metodi corruttivi o, più spesso, collusivi», sono tutte caratteristiche emerse nel corso della missione .
Il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, durante la sua audizione, ha evidenziato come l’analisi dei rapporti inviati dalle forze di polizia «abbia rivelato l’esistenza costante di uno stretto intreccio tra società e/o soggetti riconducibili alla criminalità organizzata e numerose altre società, anche importanti e apparentemente regolari, operanti sia sul territorio catanzarese sia in altre aree del Paese segnale questo degno della massima attenzione». Il fenomeno del trasferimento o della costituzione in altre province di società in cui risultano presenti soggetti destinatari di comunicazioni o informazioni antimafia, più spesso, loro parenti o dipendenti, è stato ritenuto chiaramente indicativo del livello raggiunto dalla criminalità organizzata operante nel comprensorio del catanzarese e, soprattutto, del suo complesso ed evoluto modo di agire.