Continua il braccio di ferro giudiziario tra il Comune di Crotone e l’Eni sul pagamento da parte della multinazionale dell’Imu relativa alla presenza delle piattaforme Luna A, Luna B ed Hera Lacinia Beaf che estraggono metano davanti alle coste cittadine.
La società del Cane a sei zampe ha infatti presentato due ricorsi: uno da discutere in Cassazione per chiedere l’annullamento della sentenza con la quale, il 4 ottobre 2022, la Commissione tributaria regionale confermò l’obbligo in capo all’impresa di Stato di corrispondere all’ente l’imposta municipale relativa al 2016 pari a 3 milioni e 837 mila euro; l’altro, davanti ai giudici tributari d’appello calabresi per impugnare la pronuncia della Commissione tributaria provinciale di Crotone che, il 18 luglio 2022, impose all’azienda petrolifera di versare al Municipio oltre 6 milioni e 800 mila euro riferiti agli anni 2017 e 2018: 3.421.032,89 euro per il 2017 e 3.417.825,27 euro per il 2018, comprensivi di imposta, interessi e sanzioni. In secondo grado – come deciso con la sentenza di sei mesi fa – venne stabilito che «il fondo marino appartiene al demanio dello Stato e il diritto al suo sfruttamento minerario è soggetto a concessione», per questo «tutti i fabbricati» che si trovano sul territorio statale «sono imponibili» e quindi «soggiacciono all’imposta Ici».
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