Il “Pugliese-Ciaccio” è sempre in fermento. Da un lato la Cisl medici continua la raccolta firme solitaria (o quasi) fra i primari e i medici che vedono nell’integrazione con la “Mater Domini” una penalizzazione della componente ospedaliera per la possibile perdita di alcune Strutture operative complesse e semplici e il riequilibrio nei rapporti di forza a favore del fronte accademico. L’idea è presentare un ricorso al Tar contro il protocollo d’intesa Regione-Università sull’istituzione della “Dulbecco”.
Dall’altro lato ci sono le sigle sindacali che non stanno aderendo all’iniziativa della Cisl, non temono diminutio dall’accorpamento (perché fra Strutture gemelle quelle ospedaliere hanno generalmente volumi superiori alle universitarie, quindi verrebbero “premiate”; in più le mission - di assistenza una, di ricerca l’altra - rimarranno diverse). Soprattutto, aspettano “segnali” dalla Cittadella.
Uno di questi potrebbe arrivare nella prossima settimana, quando i commissari delle due Aziende (La Regina alla “Mater Domini”, Procopio al “Pugliese-Ciaccio”) dovrebbero ricevere un nuovo e autonomo Dca sulle linee guida per la redazione dell’atto aziendale della “Dulbecco”: l’atto modificherebbe quanto previsto dal Dca 54 varato due mesi fa con cui Occhiuto aveva stabilito il numero massimo di Strutture operative complesse ospedaliere (cioè dirette da primari) e non ospedaliere, e di Strutture operative semplici ospedaliere e non della costituenda Azienda unica riducendole di nove unità complessive rispetto al vecchio quadro.
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