Operazione “Alesia”: confermate quasi tutte le misure di prevenzione contro la cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. La Corte d’Appello di Catanzaro (sezione misure di Prevenzione) si è infatti pronunciata sul ricorso proposto dai difensori di otto indiziati di appartenere all’associazione di ‘ndrangheta “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, emettendo un provvedimento che conferma quasi in toto quello di primo grado. Ieri la Corte d’Appello (presidente Fabrizio Cosentino, a latere i giudici Carlo Fontanazza e Domenico Commodaro) ha confermato il provvedimento del giudice di primo grado, tranne che per alcuni aspetti. In particolare, la Corte ha disposto la restituzione di una piccola parte del patrimonio sottoposto a confisca: un solo appartamento intestato ad Arianna Deodato (moglie del 43enne Vincenzo Torcasio), che quindi rientra nella piena proprietà del bene, tre depositi a risparmio intestati ad Antonia Gualtieri e somme per 1.994 euro intestate a Rita Torcasio. Le tre donne sono state tutte assistite dall’avvocato Gianluca Careri. La Corte d’Appello ha inoltre revocato la misura personale della sorveglianza speciale applicata nei confronti di Angelina Torcasio e Antonia Gualtieri. Rimangono quindi sottoposti a confisca: 3 immobili, costituiti complessivamente da 9 appartamenti a Lamezia; 4 autoveicoli, un motociclo ed altre disponibilità finanziarie. Così come rimane applicata la sorveglianza speciale nei confronti di Teresina Cerra, Pasquale Torcasio, Giovanni Torcasio, Vincenzo Torcasio, Antonio Gualtieri e Teresa Torcasio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro