La «comunità nomade di Catanzaro rappresenta un bacino elettorale per i candidati alle consultazioni amministrative e politiche». A dirlo è una collaboratrice di giustizia, Annamaria Cerminara, ex compagna di Giovanni Passalacqua, ritenuto uno degli esponenti di spicco di uno dei gruppi criminali dediti al traffico di droga individuati dall’inchiesta coordinata dalla Dda e condotta dalla Squadra mobile di Catanzaro che oggi ha portato a 62 arresti. La circostanza è riportata nell’ordinanza di custodia cautelare. «A tal proposito - scrive il gip - Passalacqua, in base a quanto affermato dalla collaboratrice, gestiva tutti i gruppi nomadi di Catanzaro Sala, Lido e Germaneto. Egli riceveva ingenti somme di denaro da soggetti che gli chiedevano i voti e si accordava con i capi nomadi che avevano il controllo delle zone». La donna, in un verbale allegato all’inchiesta e di cui parla il gip fa anche i nomi di alcuni politici catanzaresi nessuno dei quali è indagato. La donna ha riferito che in più occasioni, il suo ex convivente era stato avvicinato da varie persone per chiedere i voti in favore di alcuni politici. In alcuni casi non ha ricordato con esattezza in occasione di quali consultazioni ciò sia avvenuto e se, in alcuni casi, ci fosse stato realmente una offerta di denaro in cambio dei voti.