Finalmente la musica. Il palazzo Stella diventa a tutti gli effetti la “casa” del conservatorio Tchaikovsky. Lo “senti” camminando per i vicoli del centro storico che portano all’edificio, quasi guidandoti verso questo nuovo e importante cuore della culturale nel cuore del capoluogo.
Le note di studenti e docenti sono la nuova colonna sonora di questa “università” della musica da 850 matricole che ora raccoglie i frutti della collaborazione con la Provincia, che ha ristrutturato l’ala di sua proprietà del palazzo, e il Comune che ha consegnato gratuitamente al conservatorio circa 170 fra arredi e strumenti (di cui pianoforti a coda, verticali e digitali, percussioni, chitarre elettriche) del valore di quasi 150mila euro: erano inutilizzati, oggi fanno ciò per cui sono stati prodotti e acquistati.
«Questa è una delle tappe di un percorso a lungo termine», spiega il direttore e maestro del conservatorio Pierfrancesco Pullia dando il via alle ammissioni per l’anno accademico 2023-24 (134 corsi di studio, 66 di fascia accademica con 10 indirizzi e 14 curvature strumentali) e presentando l’allestimento della sede.
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