Dalle vessazioni fisiche e verbali fino ad arrivare agli abusi sessuali. Nelle parole che la bambina di 7 anni di Scandale ha riferito ad assistenti sociali, operatrici della struttura d’accoglienza dov’è assistita e neuropsichiatri, c’è tutto l’orrore che per anni – dal 2018 alle prime settimane del 2023 – la bimba avrebbe subito per mano del padre 59enne e del cugino di questi, di 65 anni. Entrambi sono stati arrestati martedì dai carabinieri di Crotone con l’accusa di violenza sessuale, mentre il genitore della piccola deve rispondere anche di maltrattamenti in famiglia. A far scattare le indagini condotte dai militari del Nucleo operativo di Crotone e della Stazione di Scandale con il coordinamento della sostituta procuratrice Rosaria Multari, sono stati i «racconti» inerarrabili che la bimba, affetta da disturbi cognitivi, iniziò a fornire alle assistenti sociali a partire dallo scorso febbraio. «Nel corso dell’audizione protetta – scrive la gip Romina Rizzo nell’ordinanza d’arresto – la minore confermava le confidenze fatte alle operatrici della casa famiglia» in merito «agli abusi sessuali subiti dal padre». Una serie di fatti messi in fila che, secondo la giudice per le indagini preliminari, sarebbero stati «riscontrati dalle dichiarazioni rese a sommarie informazioni» tanto dalla mamma della piccola quanto dalle operatrici dei servizi sociali. «La minore – osservano gli inquirenti – in particolare» ha riferito dei soprusi corporei che il padre le avrebbe praticato. Ma non solo. «La bambina – viene ripercorso nel provvedimento cautelare - confermava che il padre era a conoscenza degli abusi sessuali» di cui si sarebbe reso autore anche il cugino dello stesso genitore, sebbene quest’ultimo non gli avesse mai «impedito di continuare a farlo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro