Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 28 Aprile 2024

Delitto Manfreda a Petilia Policastro, chiesto l’ergastolo per i tre imputati

Ergastolo. Ieri il pubblico ministero, Alessandro Rho, ha chiesto la massima pena per ciascuno dei tre imputati accusati del duplice omicidio di Rosario Manfreda (68 anni) e del figlio Salvatore (35), avvenuto a Petilia Policastro il 21 aprile 2019, giorno di Pasqua. Davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro, il pm ha sollecitato il “fine pena mai” per Pasquale, detto Lillino, Buonvicino (56), per il figlio Salvatore Emanuel (24) – ritenuti gli autori materiali dei delitti di sangue - e per Pietro Lavigna (54), il presunto complice dei due killer. Inoltre, per ognuno dei Buonvicino è stato proposto ai giudici anche l’isolamento diurno per 24 mesi, mentre di 20 mesi nei confronti di Lavigna. Tutti e tre devono rispondere dei reati di concorso in duplice omicidio, soppressione di cadavere e porto illegale di armi. Inoltre, il pm Rho ha sollecitato per Lavigna anche l’emissione di una misura cautelare detentiva per aver cercato di inquinare in quadro probatorio durante le indagini. In più, è stata chiesta la trasmissione degli atti alla Procura di Crotone per falsa testimonianza a carico di due testimoni che sono stati sentiti nel corso delle udienze. L’agguato mortale costato la vita ai due Manfreda - come ha ricostruito in circa cinque ore di requisitoria il rappresentante della pubblica accusa - fu riconducibile ai difficili rapporti di vicinato che ci sarebbero stati tra gli imputati e le vittime. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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