Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 22 Novembre 2024

Mileto, i tentacoli dei clan su appalti e imprenditori locali

Un controllo «pervasivo» delle attività economiche messo in atto seguendo «un doppio binario»: o tramite la «diretta la gestione delle imprese attraverso le cosiddette “teste di legno” (e quindi operando in prima persona con l’erogazione di beni o servizi)», oppure indirettamente attraverso «rapporti con i singoli imprenditori» che «sono alternativamente chiamati alla corresponsione di quote estorsive» a cui spesso segue la «protezione» ma anche «l’aggiudicazione di ulteriori lavori». In questi termini la Dda di Catanzaro nelle carte dell’inchiesta “Maestrale-Carthago” descrive la penetrazione nell’economia da parte del “locale” di ‘ndrangheta di Mileto, definito come «la sommatoria» di diverse ‘ndrine che «esprime la possibilità di utilizzazione degli uomini e dei mezzi secondo le migliori attitudini ed utilità», in modo da utilizzare «le ditte e gli imprenditori contigui alla struttura per contaminare il tessuto economico». Tra i casi emblematici la Procura antimafia cita quello di Domenico Colloca, definito nell’impianto accusatorio come «imprenditore di riferimento del sodalizio» nel settore dei catering, delle mense scolastiche e ospedaliere e della distribuzione pasti ai centri immigrati. Ma vengono citati anche altri imprenditori che non figurano tra gli indagati ma attraverso i quali la cosca avrebbe «invaso» anche «il settore edilizio, il settore della manutenzione idrica ed elettrica negli enti comunali nonché il settore della gestione dei rifiuti solidi urbani». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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