Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 03 Maggio 2024

Lamezia, centenaria si rompe il femore ma le ingessano la gamba sana. C'è un'indagine

Anziana signora si rompe un femore ma le ingessano la gamba sbagliata. È accaduto all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia; ennesimo caso di malasanità attenzionato dal generale Antonio Battistini, commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro. Questi, infatti, ha disposto «l’apertura di un’indagine interna volta a raccogliere ogni informazione utile a fare chiarezza sul caso di un’anziana signora a cui nei giorni scorsi, nel nosocomio lametino, sarebbe stata applicata una doppia ingessatura errata a seguito di una rottura del femore. Qualora fosse accertata, si tratta di una vicenda grave che richiede ogni opportuno approfondimento per fare luce sull’accaduto e per accertare eventuali responsabilità». Così il commissario che sembra deciso a non lasciare correre, a non archiviare come routine un andazzo che purtroppo nelle strutture sanitarie calabresi si ripete da tempo immemorabile. Non fa eccezione il comparto sanitario lametino che, annaspa tra disagi e disservizi. Nell’incontro avuto nei giorni scorsi con gli attivisti del coordinamento sanità “19 Marzo”, Battistini ha garantito la massima attenzione dei vertici Asp sulla struttura ospedaliera lametina e su tutto l’apparato della sanità territoriale che fa capo al comprensorio. Questo il suo impegno e questo l’auspicio dei lametini e di tutti i residenti dell’hinterland, per i quali Lamezia è il “centro sanitario” più vicino. Tuttavia, ormai da tempo, la sanità locale non riesce a dare risposte adeguate ad un’utenza che supera i 100mila abitanti perché sull’ospedale e su tutte le strutture sanitarie del lametino si è abbattuta la “mannaia” del piano di rientro regionale che ha smantellato servizi e chiuso reparti. Un’operazione ragionieristica fatta a tavolino, che ha troncato di netto realtà d’eccellenza e uffici sanitari di prima necessità dislocati su tutto il comprensorio, solo per far quadrare i conti. Dopo quasi 15 anni di commissariamento della sanità calabrese, lo scempio è sotto gli occhi di tutti: i conti non sono ancora rientrati, l’emigrazione sanitaria è aumentata e i servizi non garantiscono i Lea (Livelli essenziali di assistenza). Di questo e di tanto altro dovrà tener conto Battistini se vorrà sanare la piaga di un sistema malato nel profondo. Senza dimenticare che che l’Asp catanzarese è stata commissariata dopo l’operazione “Quinta bolgia” della Dda sullo scandalo che ha avuto come “quartier generale” proprio l’ospedale “Giovanni Paolo II”. La doppia ingessatura dell’anziana è la “cattiva notizia” più recente che arriva dalle corsie ospedaliere nostrane, l’ultima di una lunga serie.  

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