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Mileto, ancora tante ombre sull’omicidio Prestia

Il 15enne è stato ucciso sei anni fa

Francesco Prestia Lamberti

Continua ad essere vivo e forte in tutta la comunità di Mileto il ricordo del quindicenne Francesco Prestia Lamberti, ucciso la sera del 29 maggio di sei anni fa con due colpi di pistola nella campagne del rione Calabrò. Ieri sera nella chiesa della SS. Trinità si è celebrata un messa in ricordo della giovanissima vittima. «Un momento di preghiera e di riflessione - afferma il coordinamento provinciale di Libera – per ribadire quanto Francesco sia vivo dentro ogni nostra azione quotidiana e dentro la nostra voglia di riscatto e di denuncia verso ogni forma di violenza». Dell’uccisione di Francesco, giovane brillante capitano delle giovanili del “Mileto calcio”, si è autoaccusato un altro giovane del posto all’epoca minorenne, Alex Pititto già condannato dal Tribunale dei minori. La sera stessa Pititto indicò ai carabinieri il luogo in cui sarebbe avvenuto l’omicidio. Un delitto – secondo le dichiarazioni rese dallo stesso omicida – scaturito da motivi di carattere sentimentale. Ma la terribile vicenda – che all’epoca sconvolse la cittadina normanna e l’intera provincia e di cui si parla anche nella recente operazione antimafia “Maestrale-Carthago – non è affatto chiusa. Le zone d’ombra sono, infatti, ancora tante a partire dall’arma del delitto, di proprietà del nonno dell’omicida e detenuta regolarmene, che non è stata mai ritrovata.

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