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Olimpo, la Cassazione accoglie il ricorso: torna in libertà Gianfranco La Torre

Si trovava detenuto per l’operazione dallo scorso gennaio per una presunta estorsione ai danni dell’imprenditore Francesco De Nisi

La Corte di Cassazione francese

La sesta sezione della suprema corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza emessa nei confronti di Gianfranco La Torre, ex vicesindaco di Ricadi, disponendone l’immediata liberazione. La Torre si trovava detenuto per l’operazione Olimpo dallo scorso gennaio per una presunta estorsione ai danni dell’imprenditore Francesco De Nisi, aggravata dal metodo mafioso. Accolto dunque il ricorso proposto dagli avvocati Francesco Sabatino e Valerio Vianello i quali hanno contestato sia l’ordinanza genetica che quella del riesame, venendo così entrambe annullate dai giudici della suprema corte.

Accolto nella stessa udienza anche il ricorso di Davide Surace, difeso dagli avvocati francesco Sabatino e Francesco Gambardella. Surace   risponde di associazione e concorso in estorsione aggravata e in questo caso la Cassazione, accogliendo il ricorso, ha disposto un nuovo giudizio dinanzi al riesame di Catanzaro.

Gli altri provvedimenti

Inoltre, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Francesco Lo Scalzo: è stato accolto in toto il ricorso presentato dagli avvocati Sandro D’Agostino e Giuseppe Di Renzo.

Lo Scalzo si trovava in carcere per il reato di estorsione e concorrenza illecita aggravati dalle modalità mafiose, violazione della disciplina delle armi. La decisione della Cassazione comporta l’immediata liberazione dell’indagato.

Stesso provvedimento per Vincenzo Calafati, noto imprenditore attivo nel settore turistico, difeso dagli avvocati Pasqualino Patanè e Giovanni Vecchio del Foro di Vibo Valentia.

Lascia così immediatamente il carcere l’indagato a cui la DDA di Catanzaro contesta il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa perché, nella sua qualità di imprenditore attivo nel settore dell’incoming, avrebbe favorito l’infiltrazione delle cosche in iniziative e progetti nel settore turistico-alberghiero. A Calafati vengono altresì contestate due estorsioni e il reato di traffico d’influenze illecite tutti aggravati dalla finalità di agevolazione mafiosa.

Non ci saranno altri sviluppi cautelari a carico dell’indagato che risponderà a piede libero delle accuse che gli vengono mosse.

 

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