Accanto all’esigenza di fare presto, per l’amministrazione comunale c’è anche la volontà di lasciare una propria “impronta” sul Piano strutturale in fase di redazione. Sono stati diversi fin qui gli incontri tecnici, su input della vicesindaca e assessore all’Urbanistica Giusy Iemma, svolti tra la parte politica, gli uffici e i professionisti dello Studio Dinale, il team che ha il compito di predisporre il Psc della città.
Il cammino finora percorso è stato piuttosto lungo. Sono almeno 15 anni che la città attende lo strumento fondamentale per la propria pianificazione urbanistica, e non a caso si parla di un capoluogo che appare ancora “inceppato” nelle sue prospettive di sviluppo ordinato e crescita. La città si è allargata attraverso l’uso delle varianti al vecchio Prg, ormai superato e non in linea con le caratteristiche e aspettative del territorio. Per questo l’approvazione del Psc assume un carattere quasi d’urgenza. Ecco perché l’assessore Iemma spiega di voler «stringere sulla tempistica, perché la città lo aspetta da molto tempo e non può prescindere, per guardare al futuro in maniera concreta, da questo strumento».
Ovviamente Iemma specifica anche lo stato dell’arte del complesso iter. Oggi si è ancora al preliminare del Psc, le linee guida sono quelle approvate circa 8 anni fa dal Consiglio comunale e l’intenzione è quella di mantenerle nella sostanza: dunque, per esempio, viene condiviso il principio del consumo di suolo zero e sono sostanzialmente confermate le vocazioni naturale e turistica di Giovino, quella direzionale per Germaneto.
Ma l’amministrazione Fiorita ha anche una propria visione da portare avanti e l’obiettivo è quello di conformarvi il piano senza operare, tuttavia, stravolgimenti: tanto per citare qualche aspetto, l’utilizzo degli spazi pubblici, i trasporti urbani, per i quali l’amministrazione ha delle idee da sviluppare attraverso il Psc per realizzare i propri obiettivi strategici lungo linee operative ben precise. Un aspetto, questo, che è stato affidato dall’amministrazione nelle mani del gruppo di progettisti guidato dall’architetto Dinale affinché tali elementi siano considerati e inseriti nel preliminare che dovrà poi essere oggetto di discussione. Sì, perché una volta definito, si aprirà un’altra pagina, quella della concertazione, sottolinea l’assessore Iemma, «coinvolgendo le forze politiche, gli Ordini professionali, i cittadini. Pensiamo a dei laboratori urbani nei quali confrontarci in maniera aperta e costruttiva».
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