La fogna nel torrente e nell’impianto di irrigazione Murria che serve ad alimentare i terreni sulle colline di Briatico. Terreni dove negli ultimi anni è esplosa la produzione di cipolla rossa, terreni dove dall’autunno scorso manca l’acqua dopo il sequestro eseguito dai carabinieri forestali di Vibo. Siamo a cavallo tra i territori di Zungri, Cessaniti e Briatico in un’oasi naturale abbandonata a sé stessa, un luogo che sarebbe potuto essere utilizzato come parco fluviale con piste ciclabili e percorsi trekking. E invece è il punto di partenza dove arriva la fogna che va a confluire nel Murria, torrente che sfocia nel mare di Briatico a due passi dalla Rocchetta. Gli agricoltori sono provati e stanchi: le loro produzioni di cipolla sono andate in frantumi e i lavori del Consorzio di bonifica per il bypass non sono ancora terminati. L’estate è andata ormai persa. Gli agricoltori hanno costituito il "Comitato Murria" con l'obiettivo di difendere i propri diritti e la propria dignità:
Tiziana Barillaro, avvocato Comitato Murria: "Danno di immagine per la Calabria tutta. Serve giustizia"
"Il comitato pretende un intervento immediato perchè purtroppo siamo già in ritardo. Riguardo alla coltura della cipolla quello che risulta è che ormai è andato tutto perso e il lavoro fatto non porterà alcun beneficio e guadagno. Il danno è concretizzato e riguarda il 100% della produzione, nella migliore delle ipotesi il 70% della produzione. E anche sulle altre colture si è in forte ritardo. Si pretende un intervento perchè è una situazione che si protrae da settembre da quando c'è stata la sospensione dell'erogazione dell'acqua da parte del Consorzio. Da quel momento in poi ci sono state delle iniziative, ma evidentemente insufficienti. Il nostro obiettivo è finalizzato a rendere giustizia a tutte le persone che lavorano su questa terra. Qui c'è in ballo l'immagine della Calabria tutta, terra di eccellenza per il buon cibo e la buona tavola. Non si può ripartire da zero, quello che è successo merita giustizia".
Raffaella Marzano, presidente Comitato Murria: "Serve concretezza. Non è più possibile nascondersi"
"Lascio che parlino le immagini. Dietro di noi c'è una situazione decennale e non è possibile nascondersi dietro un dito. Ne sta risentendo il settore turistico, ne sta risentendo la gente che si alza la mattina e si spacca la schiena. Persone che vengono bloccate in maniera indegna nell'esercizio del proprio lavoro. Non è stato fatto nulla, la soluzione intrapresa è molto labile e l'impianto del bypass è provvisorio e non si sa quanto durerà. Noi gridiamo ad alta voce che abbiamo bisogno di un intervento. Ci sono dei soggetti che si stanno impegnando, ma serve concretezza. Ad oggi abbiamo ricevuto pacche sulle spalle: ora è arrivato il momento di mettersi in moto e far vedere veramente che c'è l'intenzione di impegnarsi con noi e risolvere il problema" Quello della cipolla rappresenta però un problema ancora più grande e che riguarda la salute pubblica e l’ambiente. Ecco come si presenta il mare di Briatico in questi giorni.