Cardinale, l'intimidazione a Ciccone: i consiglieri si autosospendono. "Fare chiarezza"
I neo consiglieri di minoranza Nicola Salvi, Giuseppe Marra e Maria Teresa Mantello hanno deciso di autosospendersi dalla carica in segno di protesta sul silenzio, ritenuto inquietante, dopo l’atto intimidatorio ai danni della candidata della lista “SiAmo Cardinale” Patrizia Ciccone. Come si ricorderà a campagna elettorale praticamente chiusa, nella notte tra il 12 e 13 maggio scorso nella frazione Novalba, sotto casa della famiglia della candidata alla carica di consigliera sono stati fatti esplodere colpi d’arma da fuoco al furgone di proprietà del marito di Patrizia Ciccone. [caption id="attachment_1712485" align="alignnone" width="225"] Maria Teresa Mantello[/caption] [caption id="attachment_1712486" align="alignnone" width="142"] Nicola Salvi[/caption] Per i tre neo consiglieri, si è trattato di un vero e proprio atto intimidatorio dai contorni ancora oscuri e dove è diventato una priorità capire la matrice dell’azione delinquenziale. Per questo hanno deciso, attraverso l’autosospensione di non partecipare ad alcuna attività di consiglio comunale interessando il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci per le determinazioni che un’azione del genere merita. [caption id="attachment_1712487" align="alignnone" width="276"] Giuseppe Marra[/caption] «A distanza di quasi un mese dal gesto intimidatorio – ha detto Nicola Salvi entrato in Consiglio quale capogruppo di “SiAmo Cardinale” - tutto tace! Anzi, è calato un silenzio inquietante. È doveroso sollecitare gli organi competenti a fare chiarezza sull’accaduto proprio per fugare ogni dubbio che possa ricondurre tale gesto all’attività politica. La decisione assunta al primo consiglio comunale è un chiaro segno di protesta». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro