Dopo il clamore suscitato dalla vicenda dei pasti negati ai due fratellini alla mensa scolastica di Girifalco, la consigliera con delega all’Istruzione Delia Ielapi ha fornito una diversa versione dei fatti, dichiarando che, stando al racconto del genitore dei bambini, degli operatori in servizio e dei componenti della commissione mensa, le cose sarebbero andate in un altro modo. «Nessun pasto è stato sottratto agli alunni - ha affermato Ielapi - in quanto gli operatori e i docenti hanno, tempestivamente, chiamato il genitore che, messo a conoscenza dell’iter imposto dall’Asp per ragioni sanitarie, ha portato i bambini a casa. Il tutto è avvenuto alla presenza e con pacifico confronto tra operatori della mensa, docenti, commissione mensa e genitore». In sostanza, quanto accaduto è conseguenza dei controlli che in questi giorni l’Asp di Catanzaro sta effettuando sulla qualità del cibo, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni genitori. Tali verifiche hanno fatto emergere la necessità di avere il tracciamento corrispondente tra chi fruisce del servizio con regolare prenotazione e gli altri. «Il mancato tracciamento impedisce di avere un quadro chiaro e delineato delle presenze – ha spiegato Ielapi - elemento fondamentale nel caso, come avvenuto, di controlli sanitari. Tutto ciò a tutela della salute dei bambini». Nel chiarire l’accaduto, divenuto oggetto anche di interventi politici e sindacali, la consigliera ha riferito che la gestione del servizio mensa è stata affidata alla ditta E.R.G. Multiservice con regolare gara d’appalto e che, nel corso dell’intero anno scolastico, l’amministrazione, unitamente all’apposita commissione mensa (composta da rappresentanti dei genitori regolarmente eletti dagli stessi) ha monitorato l’andamento del servizio intervenendo, laddove si sono manifestate delle criticità. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro