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Girifalco, “pasto negato” ai due fratellini. La madre: una mortificazione

Tiene banco l’episodio accaduto alla mensa scolastica. «Tutto poteva essere gestito diversamente»

Da giorni la vicenda del “pasto negato” ai due fratellini iscritti alla scuola primaria di Girifalco tiene banco nella cittadina. Dopo la presa di posizione della consigliera di opposizione Teresa Signorello e dopo le spiegazioni fornite dall’amministrazione comunale, a parlare è direttamente la mamma dei due bambini, la signora Deborah, che conferma quanto accaduto ai suoi figli.

«Da quando si è verificato l’episodio – racconta – il più piccolo dei miei bambini continua a chiedermi perché gli sia stato ritirato il piatto, mentre era a mensa. Quella che i miei figli hanno vissuto, è stata una mortificazione che poteva essere loro risparmiata». «Io mi assumo le mie responsabilità – sottolinea la madre dei due ragazzini – perché non avevo provveduto a saldare per tempo, ma il mio “debito” con Donacod era di appena 11 euro, ovvero un euro in più di 10 euro, che è la soglia tollerata». «Quando mi sono recata a scuola, per prelevare i miei figli – prosegue – dopo la telefonata che mi avvertiva del disguido, ho letto anche negli occhi delle maestre la stessa mortificazione dei miei figli che non hanno potuto consumare il pranzo con gli altri compagni. Io dico che forse il tutto poteva essere gestito diversamente, magari avvisandomi prima che i bambini sedessero a tavola, o chiedendomi di effettuare subito la ricarica (che poi viene aggiornata sull’app nelle 24 ore successive), in modo da risolvere il problema».

 

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