Dagli ultimi rilievi del Tavolo Adduce sulla sanità calabrese al lavoro portato avanti per far partire a tutti gli effetti Azienda zero, vicina all’approvazione del Bilancio di previsione e in procinto di bandire le procedure di selezione del personale dirigenziale e del comparto. È un intervento ad ampio raggio quello del direttore generale Giuseppe Profiti, che ha parlato a margine del dibattito pubblico organizzato a Catanzaro dall’Aned (associazione nazionale degli emodializzati). «Le ultime risultanze dell’Adduce? In chiaroscuro, ma per la mia esperienza posso dire che buona parte delle Regioni riceverebbero le stesse censure della Calabria. Molte di queste censure hanno un carattere specifico e presuppongono un’interlocuzione tecnica, su altre stiamo lavorando, dal reclutamento delle risorse umane al ridisegno della rete territoriale e ospedaliera».
Il dg di Azienda Zero ha lanciato una frecciatina proprio al Tavolo Adduce: «Sulla rete territoriale potremmo fare anche noi una riflessione nei confronti dei Ministeri vigilanti, perché abbiamo trasmesso il documento alcuni mesi fa e ancora aspettiamo una risposta per iniziare a realizzare ciò che abbiamo disegnato. L’assistenza territoriale è il primo passo nella nostra visione di sanità sulla quale, a seguire, si cala quella ospedaliera. Ed è dunque l’assistenza territoriale la prima risposta alle molteplici domande di salute che arrivano dai sindaci, che spesso rivendicano la presenza di un ospedale, ma in realtà portano avanti istanze che avrebbero risposta dalla rete territoriale».
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