Tropea, rischiò di annegare dopo essersi tranciato una gamba. Parla Capitan Paolo: "Serve un ormeggiatore al porto"
A dieci giorni di distanza, l’imprenditore turistico Paolo Calamita, meglio conosciuto "capitan Paolo" racconta la sua storia in merito all’incidente di cui è stato protagonista scendendo dalla sua imbarcazione. È ancora in ospedale e, da lì ripercorre le diverse fasi che hanno caratterizzato la sua vicenda, tra ritardi nei soccorsi e difficoltà che ancora insistono sull’infrastruttura tropeana. Perché ritiene che anche questi aspetti abbiano inciso: “era buio” evidenzia infatti; “il porto non è illuminato e peraltro manca anche un ormeggiatore, figura importante in tutti i porti d’Italia; perché - precisa - ogni volta che arriva una barca passeggeri c’è l’ormeggiatore che lancia la cima e si approda in sicurezza”. Peraltro lamenta altresì la carenza idrica: “il Comune ha tolto l’acqua, e non si deve trascurare che noi portiamo anche passeggeri, ed è un disagio per tutti”.