"Nella sanità calabrese oramai non esiste più l’urgenza e le liste di attesa si allungano sempre più, specie per quei malati che rimangono soli nell’indifferenza del sistema". A sottoporre il caso di un controllo cardiologico, con l'urgenza di una prova da sforzo fissata però per il 2024, è stato il consigliere regionale Antonello Talerico.
"A Crotone qualche giorno fa una anziana signora, già colpita da un infarto ed a cui era stato prescritto con urgenza un test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro, il cup dell’Ospedale civile ha comunicato che sarebbe stato possibile eseguire l’importante test solo il 13 agosto del 2024, ovvero tra un anno e due mesi!".
"Oramai il servizio sanitario regionale è al collasso - continua Talerico - si rischia di non poter garantire neanche più le urgente/emergenze e, ciò perché non esiste un servizio assistenziale territoriale, i pronto soccorso vengono affogati da tanti malati disperati che potrebbero essere gestiti attraverso gli strumenti della medicina del territorio (inattiva sostanzialmente), si riducono sempre più le postazioni coperte dalle guardie mediche (servizio di continuità assistenziale) con interi territorio totalmente isolati (specie nel territorio crotonese dove già mancano i servizi sanitari essenziali), oramai anche le ambulanze sono demedicalizzate (dove il medico viene al più sostituito da un infermiere) e, dove si assiste sostanzialmente allo smantellamento della sanità, con liste di attesa talmente lunghe da negare la stessa assistenza sanitaria specie per i malati più gravi (oncologici o affetti da patologie gravissime)".
In Calabria, Regione dove esiste il più alto numero di malati cronici in proporzione al numero di abitanti, sia per prime visite che per quelle di controllo, "i malati sono totalmente allo sbando e diventa sempre più difficile fare prevenzione", aggiunge il consigliere.
"Una situazione regionale allarmante dovuta ad una gestione fallimentare di dieci anni di commissariamento, alla carenza di organico e personale sanitario, all’invadenza della politica nella sanità. In tutto questo sono i cittadini e la loro salute a farne le spese costretti a rivolgersi fuori regione per curarsi, con ulteriore aggravio sulla spesa regionale, o magari acquistare cure a pagamento per ovviare a ticket e liste d’attesa infinite".
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