La sesta sezione della Corte di Cassazione, all'esito della camera di consiglio del 20.6.2023, in accoglimento del ricorso proposto dall'avv. Giovanni Vecchio e dal codifensore Avv. Sandro D'Agostino, ha annullato con rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva applicato la misura custodiale nei confronti del geometra Pasquale Scordo. Quest'ultimo era ritenuto un professionista a servizio delle cosche, tant'è che veniva contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, in particolare «per essersi proposto come intermediario tra l’imprenditore Domenico De Lorenzo – evidenzia il gip – e la ‘ndrina dei Mancuso, inducendo il primo a corrispondere denaro in favore della consorteria criminale ed ottenendo dagli esponenti di quest’ultima agevolazioni consistenti nella prelazione sull’attività di intermediazione.
L'annullamento riguarda anche il reato di tentata estorsione, aggravata dalle modalità mafiose, viene quindi contestato a Pasquale Scordo in concorso con Gaetano Muscia, 59 anni, di Tropea, e i fratelli Antonio e Domenico Mancuso, di 40 e 48 anni, entrambi figli del boss Giuseppe Mancuso (cl. ’49), alias ‘Mbrogghja.
L'annullamento ha, quindi, riguardato anche la posizione di Gaetano Muscia, il cui ricorso è stato giudicato nella stessa udienza, che è difeso sempre dall'Avv. Giovanni Vecchio e dall'Avv. Francesco Muscia.
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