"Meglio il carcere": l'aggressore dell'ex sindaco Coco evade dalla comunità e si costituisce
«Meglio il carcere che la comunità», avrebbe detto ai carabinieri uno dei giovani, allora minorenne, che ha aggredito a morte l’ex sindaco Francesco Coco, maresciallo dei carabinieri in pensione, la notte tra il 9 ed il 10 luglio scorso. Il ragazzo si è allontanato arbitrariamente dalla comunità dov’era stato affidato e se ne era tornato a casa sua, a Rocca, dove, però, si sarebbe presentato ai carabinieri della locale Stazione, che così lo hanno arrestato, anche perché nel frattempo era diventato maggiorenne. Lo stesso sarà giudicato dal Tribunale ordinario di Crotone il prossimo 26 giugno. Nella comunità dov’era stato assegnato non avrebbe resistito più di qualche settimana ed ha deciso di fare ritorno a casa e preferire così il carcere. Per l’aggressione a Coco era stato accusato di tentato omicidio pluriaggravato e violazione di domicilio, insieme al suo compagno, anch’egli all’epoca minorenne, e poi entrambi giudicati il 21 aprile 2023 dal Tribunale dei minori di Catanzaro, che aveva disposto la “messa alla prova per la durata di anni due e mesi otto”. Difatti, il gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, Gilda Daniela Romano, aveva autorizzato il trasferimento degli stessi presso alcune comunità educative per minori, individuate una in Puglia ed una in Toscana. I due sarebbero dovuti essere inseriti in un percorso rieducativo con il progetto di messa alla prova, «allo scopo, è detto nell’ordinanza, di consolidare il percorso di rivisitazione delle condotte appena avviato in istituto penale minorile e valutarne la personalità dopo un congruo periodo». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro