«Gli imputati devono andare a processo». La Direzione distrettuale antimafia di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio per le 21 persone coinvolte nel procedimento scaturito dall'inchiesta "Sisma", scattata lo scorso 10 gennaio con 10 misure cautelari eseguite dai carabinieri di Mantova. L'operazione avrebbe fatto luce sul presunto attivismo della cosca Dragone-Ciampà di Cutro che - tramite una rete di famigliari e complici - si sarebbe intromessa negli appalti pubblici per la ricostruzione dei comuni del Mantovano che nel 2012 vennero colpiti dal terremoto. L'udienza preliminare è in programma per domani davanti al gup del Tribunale bresciano, Alessandro D'Altilia. Corruzione, estorsione, concussione, abuso d'ufficio, trasferimento fraudolento di valori, violazione delle norme fiscali, attività abusiva finanziaria, tutti reati aggravati dalla finalità ’ndranghetistica: sono le contestazioni mosse a vario titolo agli accusati. Le indagini, coordinate dai pubblici ministeri Francesco Prete e Claudia Moregola, avrebbero accertato la reviviscenza del clan Dragone-Ciampà che - secondo gli inquirenti - sarebbe stato in grado di mettere le mani sui lavori post sisma nella provincia di Mantova. Sotto la lente dei magistrati sono finite le figure di Raffaele Todaro e suo figlio Giuseppe (quest’ultimo è il nipote del boss Totò Dragone di Cutro, assassinato il 10 maggio 2004 per volere dei rivali della “locale” di ‘ndrangheta dei Grande Aracri). Per gli investigatori, entrambi i Todaro sarebbero stati l’epicentro dell’ipotizzato giro di corruzione legato all’affidamento degli interventi edilizi alle imprese. Rischiano di finire a processo: Luciano Bellesia (59 anni, Reggio Emilia); Monica Bianchini (58, Monza); Giuseppe Di Fraia (56, Cesena); Alfonso Durante (34, Cutro); Antonio Durante (65, Cutro); Enrico Ferretti (48, Reggio Emilia); Carlo Formigoni (73, Monza); Francesco Garofalo (55, Napoli); Rocco Gualtieri (38, Crotone); Antonio Gualtieri (42, Crotone); Antonio Guerriero (49, Napoli); Claudio Pasotti (52, Brescia); Giuseppe Ruggiero (61, Cutro); Francesco Stigliano (37, Crotone); Maria Luisa Soldà (59, Reggio Emilia); Francesco Stirparo (33, Crotone); Giuseppe Stirparo (56, Crotone); Giuseppe Todaro (37, Cutro); Raffaele Todaro (61, Cutro); Omar Vidi (36, Monza); e Pierangelo Zermani (66, Parma).