Finiscono a processo le 6 persone coinvolte nell'inchiesta della Dda di Catanzaro che ha reciso le presunte commistioni tra la cosca di Petilia Policastro, attiva anche a Cotronei, ed un pezzo della sanità privata locale. I pm, Pasquale Mandolfino, Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, hanno chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato per gli imputati arrestati lo scorso 17 marzo.
Nicola Comberiati (39, Petilia Policastro), ritenuto il reggente del clan petilino nella frazione di Foresta, ha scelto di essere giudicato col rito abbreviavo (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena). Il 13 luglio compariranno davanti al Tribunale di Crotone: Pietro Curcio (39 anni, di Cotronei), Robert Oliveti (66, Cotronei), Younes El Kharchi (38, Marocco), Marianna Poerio (48, Cotronei) e Salvatore Rachieli (65, Cotronei). Sono difesi dagli avvocati Renzo Cavarretta, Enzo Galeota, Antonio Carvelli, Ninì Grassi, Antonio Ierardi e Antonio Carvelli.
Associazione ’ndranghetistica, estorsione, usura, violenza privata e incendio, tutti reati aggravati dal metodo mafioso: sono le contestazioni mosse a vario titolo agli accusati. Le indagini hanno fatto luce su quanto accaduto nel 2021, quando Robert Oliveti, l'imprenditore della sanità privata, si rivolse a Nicola Comberiati, il figlio del boss detenuto Vincenzo, detto "Tummulune", per vincere il braccio di ferro con i familiari al fine di ottenere la completa gestione della Rsa del gruppo di famiglia, "Santino Covelli".
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