Sui rapporti tra Mezzotero e la 'ndrangheta, l'Amministrazione di Botricello scrive al Prefetto
La nota trasmessa al Prefetto di Catanzaro e ai Gruppi consiliari di opposizione e sottoscritta da tutti i consiglieri di maggioranza Le ultime notizie emerse sui presunti rapporti tra un candidato alle elezioni comunali di Botricello ed esponenti delle cosche di ‘ndrangheta nel Crotonese, non possono lasciare indifferenti. C’è una profonda ferita nelle regole democratiche e nella gestione delle azioni, per questo occorre aprire una riflessione profonda sul sistema che incide negli equilibri elettorali. L’incontro consapevole di un candidato con un esponente apicale di una cosca, secondo le ricostruzioni di stampa, rappresenta un segno tangibile di quella ferita, perché non si tratterebbe di una iniziativa casuale o fortuita. Né è la cosca ad avere cercato il politico. Semmai, visto quanto emerge dell’operazione “Glicine”, sarebbe stato quest’ultimo, attraverso altri due soggetti indagati, a chiedere l’intermediazione pur di poter dialogare con l’esponente di una delle famiglie più pericolose nel panorama ‘ndranghetisco. Tutto questo risulta confermato dal tenore delle intercettazioni riportate sui giornali. Non c’è distanza o incoscienza, c’è consapevolezza e questo implica una serie di conseguenze. D’altronde, da quanto emerge dagli organi di informazione, la consorteria sarebbe stata individuata quale punto di riferimento per riuscire a condizionare gli esiti elettorali. E, nel caso specifico, si tratta di una “semplice” candidatura a consigliere comunale, seppur con l’ambizione spasmodica a tramutarla in primo degli eletti e con incarico di vicesindaco. Da parte nostra, non vogliamo entrare minimamente nelle questioni personali e umane di ognuno, per le quali intervengono le garanzie del sistema giudiziario italiano, ma occorre una riflessione concreta a tutela delle Istituzioni e di ciò che esse rappresentano. L’incontro intercettato dalla Direzione distrettuale antimafia indica chiaramente la consapevolezza delle parti ed è compiuto direttamente dal candidato che, emerge dagli atti, è conscio dei rischi che corre. Per tutti questi motivi, riteniamo sia indispensabile aprire questa riflessione a tutela dei ruoli che ognuno ricopre. A tutte le forze politiche e sociali di Botricello chiediamo di non semplificare o minimizzare quanto accaduto, ma di farne oggetto di confronto e analisi. Bisogna cancellare questo modo di guardare alle elezioni, ritenute da qualcuno quale momento unico per fare valere le proprie ambizioni, anche a costo di dover dialogare con un elettorato chiaramente riconducibile agli apparati della ‘ndrangheta. Le ambizioni dei singoli sono legittime nella misura in cui sono alimentate dall’impegno onesto, coerente, improntato esclusivamente ai principi della legalità. Da parte nostra, quanto accaduto ci ha spinto a riflettere ulteriormente e a ritenere indispensabile e assolutamente opportuno il passo indietro di chi non ha semplicemente commesso un errore, ma ha aperto volutamente un canale di comunicazione tra cosche mafiose e politica. Il Consiglio Comunale, organo massimo della democrazia locale, non può continuare a mantenere nelle sue fila chi ha compiuto un simile gesto. Occorre reagire con un segnale netto di trasparenza e di legalità. Ne vale la credibilità di tutte le Istituzioni.