Stessa spiaggia stesso mare. È il famoso refrain di una nota canzone degli anni Sessanta, invece, per noi lametini si è trasformato in un eterno lamento. Infatti, ormai da vent’anni, puntualmente la bella stagione sul litorale lametino è caratterizzata da una situazione di grave criticità: la spiaggia è sempre sporca e il mare si distingue per l’indefinibile color liquame. A lanciare l’ennesimo grido di dolore è Iolanda Baretta, presidente dell’associazione Logos&Polis, che sottolinea: «Nella nostra realtà lametina ogni estate rievoca la desolante consapevolezza che, nonostante gli sforzi fatti negli anni dalle varie associazioni ambientaliste e le varie iniziative in atto da parte del governatore Roberto Occhiuto, la situazione non è cambiata di molto». Baretta puntualizza: «In molti tratti delle coste calabresi e sul Tirreno centrale in particolare, il mare continua a essere sporco e anche i litorali non sono ben tenuti. È evidente che le decisioni prese finora non sono state sufficientemente efficaci per risolvere la complessa tematica ambientale». La presidente di Logos&Polis fa notare che, anche quest’anno, sul litorale lametino «le strade sono sporche, le spiagge piene di plastica e detriti rigettati dal mare inquinato, le pinete si trasformano in pattumiere “en plein air” specialmente dopo i banchetti domenicali dei soliti incivili che lasciano bottiglie e spazzatura ovunque». «Questo – incalza Baretta – è il peggior biglietto da visita per la nostra regione». Un degrado senza fine in un territorio che invece «potrebbe vivere esclusivamente di turismo. Bisogna sensibilizzare innanzi tutto i cittadini che si comportano in modo indecoroso sporcando ed inquinando il territorio». « Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro