Manifesto funebre a killer Lea Garofalo, il sindaco si scusa: "Numerose le attività dell'amministrazione a sostegno della legalità"
"Senza alcuna pretesa di sminuire quanto accaduto, il Sindaco e la Giunta Comunale tutta, nello scusarsi con la Comunità cittadina per la sciagurata attenzione mediatica attratta dall’occorso, intende semplicemente chiarire che sin dall’insediamento dell’attuale Amministrazione cittadina si è instaurata la prassi per cui le agenzie di onoranze funebri locali stampano i manifesti di cordoglio ai familiari di tutti i cittadini di Petilia Policastro deceduti, con la identica frase di cordoglio e in maniera automatica e senza il preventivo assenso del Sindaco o della Giunta Comunale". Lo ha reso noto, con un video pubblicato su Facebook, il sindaco di Petilia Policastro, Simone Saporito, dopo l'affissione del manifesto funebre a Rosario Curcio, uno dei killer di Lea Garofalo. "Proprio in ragione dell’automatica redazione del manifesto funebre in questione, né il Sindaco né alcuno dei membri della Giunta Comunale - ha sottolineato - ha mai sollecitato l’agenzia di onoranze funebri a redigere il relativo manifesto. Al netto di quanto colposamente accaduto, l’attuale Amministrazione intende ribadire di essere lontana da arcaiche forme di vicinanza alla criminalità e di avere come faro della propria azione di governo esclusivamente la legalità. La prova di tutto ciò sono le numerose attività svolte alla presenza delle forze dell'ordine e la concessione della cittadinanza onoraria all'arma dei carabinieri". Ad inizio mattinata il sindaco ha voluto telefonare a Marisa Garofalo per ribadirle vicinanza e spiegarle quanto avvenuto.