Fino a ieri mattina il mare per quasi tutta la costa napitina è apparso cristallino, quasi a farsi perdonare una domenica da incubo, ma nel pomeriggio il fenomeno si è ripresentato, specie nel tratto del litorale che congiunge le località Colamaio e Difesa, dove nel giorno festivo i bagnanti si sono ritrovati a fare i conti con un’acqua dall’acceso colore verde bottiglia, o per meglio dire... poltiglia. In molti hanno preferito non piantare gli ombrelloni e altri bagnanti stizziti li hanno subito chiusi in cerca di altri lidi. Questa volta il fenomeno ha un nome: «Come avevo previsto - evidenzia il naturalista Wwf Pino Paolillo - si sta verificando il solito fenomeno dell'eutrofizzazione, cioè la proliferazione di alghe microscopiche del fitoplancton quando si verificano condizioni di alta temperatura, mare calmo e accumulo di "nutrienti" sotto forma di sali del fosforo e dell'azoto, entrambi presenti nelle acque reflue non depurate e nei fertilizzanti usati in agricoltura. Un fenomeno che è la conseguenza di inquinamento organico e che si ripeterà ancora. Io - ci tiene a chiarire il professionista - sto semplicemente cercando di dare una spiegazione scientifica di quello che sta accadendo, non sto dicendo che il mare in quelle condizioni sia una meraviglia. È chiaro che in quelle condizioni i turisti scappino». Insomma, per Paolillo, «niente di nuovo sotto il sole» e peraltro può certificare con materiale fotografico che lo stesso fenomeno si era riproposto anche l’anno scorso, sempre in questo periodo. Dunque identificata almeno questa causa, adesso si dovrebbe passare alle “cure” perché questo fenomeno, sempre più diffuso, indispone i bagnanti e minaccia il comparto turistico. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro