La proposta ministeriale di aumentare di oltre 4mila posti le immatricolazioni nelle Facoltà di Medicina degli Atenei italiani avrà effetti positivi anche sull’Ateneo di Catanzaro. L’Università “Magna Graecia” aveva già incassato, lo scorso febbraio, un incremento di 28 unità con l’accreditamento provvisorio per l’anno accademico 2023-24, salendo a quota 325 matricole fra i candidati con passaporto Ue o non comunitari residenti in Italia, più altre 33 fra candidati non comunitari residenti all’estero, quindi 358 in tutto.
L’annuncio del ministero Università e Ricerca (Mur) dovrebbe accrescere ancora questa cifra, anche se bisogna aspettare il decreto per quantificarla con precisione. Per questo, dal campus “Venuta”, non c’è stata alcuna reazione ufficiale. La proposta della ministra Bernini si inserisce nel più ampio dibattito nazionale sull’aumento dei posti a numero chiuso di Medicina. La carenza di camici bianchi è uno dei temi più dibattuti nel Paese ed è un aspetto particolarmente evidente in Calabria, dove il governatore Occhiuto ha chiesto soccorso a Cuba.
La politica ha provato a inquadrare il dato nel contesto cittadino. Il primo a farlo è stato il sindaco Nicola Fiorita, che ha richiamato una lettera inviata mesi fa alla ministra e si è detto sicuro che «l’Umg otterrà un incremento molto importante dei posti, anche perché la nostra Università vanta un corso di laurea ormai molto consolidato sotto l’aspetto della didattica e della ricerca, oltre che una dotazione di spazi e attrezzature garantite dalla nascita dell’azienda universitario-ospedaliera “Renato Dulbecco”. Sono certo che il rettore De Sarro, insieme al nuovo rettore prof. Cuda e al Senato accademico, segnaleranno al Ministero le disponibilità logistiche della nostra facoltà e chiederanno che nella distribuzione che sarà effettuata venga tenuto nel debito conto una facoltà che ha grandi margini di crescita».
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