
Tre assessori rimettono il proprio mandato nelle mani della sindaca. Forse anticipando la mossa di Maria Limardo che era pronta a rimodulare le nomine di tutti i rappresentanti di Città Futura, addirittura, sbarazzandosi della titolare della delega alla Cultura. Si consuma così, sotto il solleone del luglio più caldo di sempre, una spaccatura che sa di rottura tra frange ormai contrapposte della maggioranza. Giovanni Russo, titolare della pesantissima delega ai Lavori pubblici, Antonella Tripodi, a capo della Cultura e Rosa Chiaravalloti, assessore alle Politiche sociali, salutano e vanno a casa senza battere ciglio, lasciando al primo cittadino l’incombenza di sostituirli e, soprattutto, anticipandone le mosse. E se prima una maggioranza non c’era, oggi, si può dire che non c’è del tutto. Viene meno, infatti, la coalizione che ha stravinto le amministrative del 2019, alle quali – è bene ricordarlo – senza i voti di Città Futura – per l’attuale primo cittadino la partita sarebbe stata tutt’altra.
Ma come si comporterà a questo punto il gruppo consiliare? L’opinione prevalente, in seno all’area politica che fa capo a Vito Pitaro, è quella di garantire comunque un appoggio esterno alla sindaca, a meno di scelte avventate. Una su tutte: la nomina di quella super assessora alla Cultura, ben nota alla città e da tempo nelle grazie solo di Maria Limardo, che a Città Futura non piacerebbe. E la nuova Giunta? Non è nemmeno chiaro se il sindaco intenda riassegnare tutte le postazioni. Di sicuro, sarà quasi un monocolore di Forza Italia, con l’eccezione dell’assessore Michele Falduto, espressione di Fratelli d’Italia. Certo, quello di ieri è stato uno scossone. Il gruppo di Vito Pitaro, dinanzi al trapelare di notizie relative al taglio della giunta – ne aveva scritto la Gazzetta del Sud qualche giorno addietro – ha dimostrato di essere granitico, pur rischiando di pagare un prezzo politico elevato, almeno nell’imminenza.
E le reazioni non sono mancate. Dal segretario provinciale del Pd Giovanni Di Bartolo: «Una saga tutta interna al centrodestra, a tratti anche appassionante, se – ha chiosato – ad accostarsi a queste vicende così memorabili non vi fossero sotto gli occhi di tutti le condizioni di degrado e di abbandono in cui si trova Vibo. I cittadini si aspettano responsabilità e capacità da chi ha ricevuto il mandato di amministrare nell'interesse pubblico, mentre l'attuale ceto politico si intrattiene in continui giochi di potere».
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