L’ospedale di Soveria Mannelli, in passato è stato, un importante presidio sanitario del Reventino. Nel corso della sua storia, infatti, ha registrato anche la realtà di reparti di eccellenza come ostetricia e ginecologia e ortopedia. Oggi, come tanti altri nosocomi delle zone interne, viene ridimensionato e smontato pezzo dopo pezzo. Tante promesse ma poi nulla di fatto. Solo pannicelli caldi che non hanno resuscitato l’operatività della struttura nelle sue potenzialità. La situazione dell’ospedale Soveria Mannelli è in una situazione di progressivo abbandono e degrado. Tante le criticità e le emergenze per l’ospedale, puntualmente esasperate ad ogni stagione estiva. Ci vogliono nuove risorse umane e strumentali. Nella nuova riorganizzazione è qualificato come ospedale di zona disagiata montana, quindi deve avere un reparto di medicina con 20 posti letto ma il reparto c’è sulla carta, di fatto è in condizione di grande difficoltà operativa perché non ci sono medici e personale infermieristico sufficienti per poterlo gestire adeguatamente. C’è in aggiunta ai 20 posti letto di medicina anche una struttura di lungodegenza di cui, peraltro, c’è un grande bisogno per la fase della post acuzie, ma anche quello è a scartamento ridotto perché non ci sono medici e personale a sufficienza. Una situazione che ha spinto alcuni medici in pensione e che hanno lavorato e dato tutta la loro vita professionale al nosocomio di Soveria, hanno deciso di ritrovarsi per fare il punto su una struttura che per molto tempo ha rappresentato in un’area interna del Reventino un’importante risposta sanitaria di qualità. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro