Prima il sequestro, adesso l'obbligo di demolizione. Il Comune di Crotone ha disposto l’abbattimento delle sei casette estive realizzate in riva al mare in località Campione. L'ordinanza dirigenziale è stata notificata a 15 persone che adesso hanno 90 giorni di tempo per buttare giù le opere ritenute abusive perché messe in piedi in un'area sottoposta a vincoli ambientali, idrogeologici e demaniali.
Si tratta di manufatti che sono stati costruiti nello stesso punto dove, già nel 2018, vennero buttate giù 20 villette perché erette in una zona nel quale vige il divieto assoluto di edificazione. L'attuale vicenda pè venuta alla luce il 13 giugno scorso, quando i carabinieri della Stazione forestale di Crotone hanno messo i sigilli ad «opere edilizie» realizzate «in assenza di permesso di costruire su un’area non destinata all’edilizia privata». Nello specifico, all’interno di un terreno privato esteso circa 3 mila metri quadri, a poca distanza dal mare, erano state costruite senza alcuna autorizzazione concessa dal Municipio e prive del nulla osta ambientale, sei unità abitative, di cui una in fase di completamento, con strutture in legno, acciaio e in muratura, oltre ad un massetto di calcestruzzo ampio 170 metri quadri. Ma non solo.
Gli uomini dell’ex Corpo forestale inquadrati nello speciale reparto dell’Arma, hanno anche accertato la presenza di contatori idrici e della colonnina per l'energia elettrica destinati a servire le strutture considerate irregolari. Un «sintomo» questo - come l’ha definito il pm Andrea Corvino che ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Forciniti la convalida del sequestro preventivo - «che non si trattava di “singole” costruzioni abusive», bensì di «tasselli di un disegno lottizzatorio unitario comprendente l’intera area e nell’ambito del quale i singoli manufatti rappresentano componenti di uno schema unitario antecedentemente pianificato».
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