Catanzaro, Crotone, Vibo

Venerdì 22 Novembre 2024

'Ndrangheta a Vibo, l'inchiesta “Imperium” e le manovre societarie dopo “Rinascita Scott”

Luigi Mancuso

Dopo le «fibrillazioni» generate nei clan vibonesi dagli arresti di “Rinascita Scott” alcuni degli indagati di “Imperium” avrebbero messo in atto delle «manovre societarie» ritenute «chiaramente sospette» dal gip distrettuale che ha vergato l’ordinanza – eseguita l’altro ieri – scaturita dall’inchiesta incentrata sul presunto controllo di hotel e villaggi della “Costa degli dei” da parte dei Mancuso. Queste manovre sarebbero frutto «non di una volontà imprenditoriale, ma dell’intento di camuffare i ruoli e sfuggire quantomeno nell’immediatezza ad eventuali controlli e coinvolgimenti». È uno dei passaggi inseriti dal giudice rispetto alla vicenda del villaggio Sayonara di Nicotera, già noto perché ritenuto luogo di summit tra ‘ndrangheta e Cosa nostra ai tempi delle stragi. A febbraio 2020, quindi tre mesi dopo la maxioperazione della Dda di Catanzaro, viene costituita una Srl con sede legale a Catania e luogo di esercizio a Nicotera la cui compagine societaria viene definita «evidentemente strumentale». Ne fanno parte Francesco Falsaperna e Paolo Tinè, entrambi generi di Francesco Rapisarda, nonché Teodosia Blasimme e Domenico Fonti (moglie e figlio di Giuseppe Fonti). Dopo poche settimane la ditta individuale Fonti Giuseppe concede a questa Srl la locazione del Sayonara fino al 2029. Per il giudice, di fatto, è Rapisarda a restare «il dominus della realtà societaria» a dispetto delle manovre «evidentemente solo formali». Accusato di concorso esterno, nato in Libia ma residente a Catania, Rapisarda veniva descritto in questi termini da un avvocato allo stesso Fonti (anche lui accusato di concorso esterno per aver messo il Sayonara a disposizione dei Mancuso): «...A questo lo hanno arrestato lo scorso anno Peppe.... questo è il sovrano della loggia massonica, dell'assieme della loggia massoniche Federico II di Catania.... sii molto prudente... in tutto quello che dici, come parli...... questo è implicato con il clan Santapaola, Santapaola Ercolano…». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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