Prima a Grotteria Mare, poi a Marina di Gioiosa Jonica, a breve, a quanto pare, pure a Caulonia Marina e Camini Mare se gli enti di governo provinciali, in virtù delle richieste avanzate dagli enti locali, daranno il via libera. Lungo il non breve – e già di per sé, specie in tutto il periodo estivo , trafficato e caotico – tratto di Statale 106 che costeggia il tratto costiero dell’Alto Jonio reggino (da Grotteria Mare a Monasterace) col passare dei mesi aumentano sempre più, sia in modalità statica, sia dinamica, per migliaia di automobilisti e motociclisti le “trappole” degli autovelox. Una scelta questa, da parte dei Comuni, condivisibile solo in parte visto che la pericolosità dell’arteria in questione e l’alto numero di tragici incidenti non dipendono affatto solo dalla velocità – o da sorpassi o manovre azzardate - ma da tanto altro: problemi strutturali, di manutenzione, di segnaletica, di illuminazione notturna e di sicurezza in generale viste - e qui l’indice di pericolosità è ai massimi livelli - le decine e decine di “ingressi” e “uscite”, in gran parte abusivi o non a norma, lungo il tracciato.
Siccome, via via, il “problema” degli autovelox e della viabilità sulla 106 sta generando proteste a non finire, ricorsi e contenziosi legali e giudiziari - sempre più dimensioni di “entrate” economiche e non di sicurezza stradale, proprio ieri sulla vicenda è intervenuta, con un dettagliato e duro, comunicato, l’associazione di volontariato “Basta vittime sulla SS 106” che nei giorni scorsi - come confermato dal presidente del sodalizio, Leonardo Caligiuri -ha presentato quattro esposti, rispettivamente, ai procuratore della Repubblica di Castrovillari, Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria aventi come oggetto la seguente dicitura: “esposto denuncia in merito ai sistemi di rilevamento della velocità”. Tutti gli esposti, inoltre, sono stati inviati per conoscenza anche al presidente Mattarella, al presidente Meloni, ai ministri Zangrillo, Piantedosi e Salvini, alla Direzione generale per la sicurezza stradale e l'autotrasporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e all’Ufficio II, Direzione affari giuridici e legati del Ministero della Giustizia.
«L’organizzazione di volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106” – si legge – attraverso il suo comitato scientifico ha svolto un immane lavoro al fine di verificare l’esito dei ricorsi presentati dai cittadini a seguito di una sanzione ricevuta a fronte di una violazione del codice della strada. È emerso che nel primo semestre del 2023, nel tratto di Statale 106 lungo tutta la costa Jonica regionale, ben 953 cittadini (100%), hanno presentato un ricorso ai giudici di pace di Oriolo, Trebisacce, Corigliano, Rossano, Cariati, Cirò, Crotone, Petilia Policastro, Catanzaro, Locri e Reggio Calabria. I ricorsi presentati dai cittadini accolti dal giudice di pace sono stati ben 741 (77,8%), mentre quelli rigettati sono stati 202 (22,2%). In sostanza su 10 cittadini che hanno presentato ricorso a circa 8 è stata annullata la sanzione mentre solo 2 hanno dovuto pagarla». Viene fatto rilevare, inoltre, che «il numero di cittadini ricorrenti è notoriamente molto basso (non supera il 4% al massimo). Questo significa che se 953 cittadini calabresi nel primo semestre 2023 hanno deciso di ricorrere contro la sanzione ricevuta probabilmente 22.872, nel caso migliore, hanno deciso di pagare la sanzione senza fare un ricorso e, tra questi, molto probabilmente 17.795 potrebbero aver pagato una multa illegittima. A tutto ciò si unisce il fatto che gli Enti sanzionatori quasi mai utilizzano i proventi ottenuti da questi strumenti la manutenzione delle strade e la messa in sicurezza nonché per potenziare le attività di controllo per come previsto dalla legge ma, quasi sempre, queste risorse sono utilizzate per scopi che nulla hanno a che fare con la sicurezza».
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