Una matricola, nonostante la storia e un campionato da record alle spalle. Il Catanzaro riparte da Cremona per il suo ventinovesimo torneo di Serie B. Un appuntamento atteso diciassette anni, praticamente un’eternità per una piazza che mangia e respira calcio e anche stavolta, nonostante i duemila chilometri fra andata e ritorno, si è mobilitata in massa per seguire le Aquile allo “Zini”. Sarebbe stato lo stesso per una gara con meno appeal, ma si gioca in casa di una delle favorite alla promozione, la Cremonese di Ballardini, quindi per i sostenitori giallorossi niente è come esserci. Per Vivarini e i suoi uomini il gran ballo del debutto stuzzica l’appetito come e più del solito: «Incontriamo una squadra attrezzata e con tanti valori individuali, con un allenatore esperto che avrà preparato la sfida al meglio, quindi noi dovremo essere bravi ad affrontare gare del genere con serenità, normalità, puntando sulle nostre qualità, sulle nostre forze», ha spiegato il tecnico del Catanzaro. «Dobbiamo abituarci a queste partite di cartello, a questi stadi importanti, siamo tranquilli e cercheremo di fare il nostro». Ogni giornata un big match: i giallorossi non sono più quelli da battere, ma hanno la consapevolezza di poter provare a battere chiunque: «In Serie B non c’è solo la Cremonese, noi partiamo dal presupposto che sono tutte attrezzate per fare un campionato di alto livello, poi chi sarà bravo a sviluppare le proprie potenzialità, a mantenere un progetto tattico e gli equilibri per tutto il torneo, arriverà fra le prime. Comunque adesso si parte alla pari, non è che essendo una neopromossa siamo inferiori alla Cremonese». La rinuncia ai principi assimilati in quasi due stagioni non è prevista, quindi non si vedrà un Catanzaro votato alla difesa e alle ripartenze: «Per ogni gara studiamo accorgimenti in funzione dell’avversario e delle situazioni che abbiamo in campo, abbiamo preparato diverse cose per cercare di esprimerci al meglio – ha aggiunto Vivarini -. Loro saranno molto attenti alla fase difensiva, cercheranno di concederci pochi spazi, noi dovremo essere bravi a non farli giocare con una prestazione importante». L’inserimento dei nuovi arrivi non è terminato, di conseguenza i giallorossi saranno molto simili all’anno scorso: «Abbiamo lavorato tanto finora, però ancora non abbiamo consolidato i nostri equilibri considerando i tanti ragazzi nuovi che devono assimilare per bene quei principi. In Coppa abbiamo testato i nuovi per permettere loro di mostrare la pasta di cui sono fatti, siamo un po’ in ritardo sotto questo aspetto, ma sono sicuro che faremo una buona partita. Quanto al piano atletico, stiamo bene, i valori espressi sono già stati all’altezza». Il tecnico è un po’ meno sereno sul fronte delle condizioni individuali, soprattutto in attacco: «Iemmello ha avuto qualche problema alla caviglia ed è stato fermo per diverso tempo, Biasci uguale e Donnarumma deve integrarsi al meglio». Singoli o meno, l’organizzazione di gioco è il punto fermo del Catanzaro: «Adesso bisogna pensare a portare il pane a casa. Per come siamo fatti, il risultato lo otteniamo solo giocando bene, quindi dovremo essere bravi a coniugare organizzazione, bellezza del gioco e risultato. Però, se dovessi scegliere, stavolta punterei sicuramente al risultato». Per le Aquile sarà la gara di B numero 1.038, per Vivarini (che manca dalla categoria da poco più di due anni) la numero 123, nel settore ospiti sono annunciati 677 tifosi giallorossi: «Io certe situazioni in B (l’amarezza per l’esonero di Empoli, ndr) me le sono lasciate alle spalle e guardo avanti. Quanto ai nostri tifosi, non ci si abitua mai, speriamo di ripagarli con una grande prova».