Carcere di Catanzaro, pochi agenti e personale sanitario: l’allarme del Garante dei detenuti
Carenze di personale, assenza di reparti per detenuti con patologie psichiatriche e criticità nelle strutture e nelle dotazioni. È questo il quadro della Casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro secondo il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del comune di Catanzaro, Luciano Giacobbe che accompagnato dalla sua collaboratrice, l’avvocato Sonia Mirarchi, ha effettuato martedì una visita ispettiva. Secondo l’avvocato Giacobbe c’è «carenza di personale sanitario e di reparti per detenuti con patologie psichiatriche». Il garante sottolinea «la difficoltà a comunicare con la guardia medica nei casi di necessità stante la carenza di personale medico H24 all’interno dell’Istituto penitenziario; la mancanza di percorsi di sostegno psicologico per i detenuti, in particolare per quelli con disturbi psicologici o clinico-psichiatrici». Per il garante le istituzioni devono subito intervenire con un aumento della pianta organica del personale in servizio nel carcere di Siano. «Sarebbe auspicabile, perché urgente e necessario, un servizio di continuità di sostegno psicologico che potrebbe rivelarsi particolarmente opportuno per quei soggetti con situazioni di fragilità». Quanto ai reparti di osservazione psichiatrica la situazione è ancora critica per carenza di personale sanitario specializzato e infermieristico. «Tali criticità, ad oggi irrisolte, di detenuti con patologie psichiatriche in fase di esecuzione della pena aggravano il loro stato di salute e contribuiscono all’incremento di atti di autolesionismo che negli ultimi mesi in Calabria sono aumentati in modo esponenziale», sottolinea il Garante. L’avvocato Giacobbe ha proposto un protocollo d’intesa al fine di individuare «le modalità più veloci ed efficaci di comunicazione e di scambio informazioni per la prevenzione delle condotte suicidarie e dei gesti autolesivi delle persone private della libertà personale nel territorio del comune di Catanzaro». Il garante spiega che sono state anche acquisite informazioni utili circa le modalità di funzionamento delle Sezioni dell’Istituto Penitenziario catanzarese ed a tal proposito segnala tra le principali criticità «carenza di agenti di polizia penitenziaria rispetto al numero dei detenuti presenti con enorme difficoltà di gestione dei detenuti soprattutto in ordine alle numerose richieste di prestazioni sanitarie da effettuarsi all’esterno della casa circondariale e al di fuori della città di Catanzaro». A tal proposito, l’avvocato Giacobbe sottolinea che «sarebbe auspicabile prevedere oltre un aumento di personale anche, quando e se possibile, un “accesso preferenziale” dei detenuti presso le strutture sanitarie presenti nella città anche al fine di arginare l’attuale problema della carenza di organico del personale di polizia penitenziaria e quindi consentire un rientro degli stessi in istituto in tempi brevi per garantire la loro presenza». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro