La mozione di sfiducia al primo cittadino, indubbiamente, sarà l’argomento principale dei prossimi mesi. Ormai senza una maggioranza, con due sole forze a sostenerla, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma senza alcun entusiasmo, l’attenzione della gran parte dei gruppi consiliari è focalizzata intorno ad una sola questione: come mandare in archivio l’esperienza amministrativa di Maria Limardo, evitando passi falsi che potrebbero costare cari alla città. Per questo motivo, la calma apparente che contraddistingue l’attuale quadro politico – come già ieri ha ribadito Stefano Luciano (Azione) – potrebbe mutare da un momento all’altro. In questa direzione si muovono pure le due principali forze politiche del centrosinistra, Partito democratico e Movimento Cinquestelle che, con i rispettivi capigruppo, Stefano Luciano per i dem e Domenico Santoro per i pentastellati, da settembre lavoreranno «per mettere a punto – spiegano – la mozione di sfiducia che dovrà essere presentata nei modi e nei tempi più opportuni». E questo perché «il nostro prioritario interesse – ribadiscono – è quello della città e dei cittadini». Vi sono, infatti, «questioni che l’esecutivo attuale deve chiudere e che non potrebbero essere messe nelle mani di un eventuale commissario». Tra gli altri, «ci sono progetti non completati» e uffici ridotti all’osso «in attesa delle assunzioni. Basti pensare – chiariscono – che nel settore Urbanistica vi sono appena due dipendenti che lavorano in condizioni precarie se non proibitive».
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