Reddito di cittadinanza, gli “invisibili” di Catanzaro finiti nel limbo tra Servizi sociali e Cpi
Con la seconda tranche di messaggi inviata dall’Inps l’altro ieri – dopo la prima partita alla fine luglio – è stato comunicato a quasi 3mila nuclei familiari calabresi che dal 31 agosto non riceveranno più il Reddito di cittadinanza. Numeri e statistiche riempiono da mesi le cronache nazionali e, ovviamente, ogni fazione politica li interpreta a proprio uso e consumo, ma oltre la freddezza dei dati, e al netto delle storture che innegabilmente ci sono e vengono perseguite, si celano le storie personali di chi sta attraversando giorni non semplici, carichi di incertezze e di solitudine. In molti si rivolgono ai Servizi sociali comunali e ai Centri per l’impiego sentendosi spesso in qualche modo rimpallati tra le varie articolazioni dello Stato, ma questa situazione non è dovuta a responsabilità degli uffici, bensì a diverse falle che stanno rendendo difficile la fase di transizione dettata dall’abolizione della misura e dalle conseguenti nuove norme. Si tratta di veri e propri punti deboli del sistema che stanno generando anche situazioni paradossali e creando dei veri e propri invisibili anche, e in misura piuttosto consistente, a Catanzaro Le difficoltà maggiori sono sicuramente quelle che stanno vivendo gli ex percettori del Reddito di cittadinanza che, originariamente, erano stati demandati dall’Inps non ai Servizi sociali ma ai Cpi per la ricerca di lavoro in quanto venivano considerati occupabili. Molti di questi però, proprio a seguito della sospensione del Rdc, sono andati incontro a degli eventi che hanno finito per aggravare la loro condizione, aggiungendo alle loro difficoltà economiche ulteriori, seri problemi di carattere sociale. Un esempio concreto: prendiamo una persona che non riusciva a trovare lavoro e pagava l’affitto con il reddito di cittadinanza, ma era ritenuta occupabile e quindi ora il Rdc gli è stato sospeso; se viene sfrattata perché non riesce più a pagare l’affitto e diventa un senzatetto non può essere mandata ai Servizi sociali perché risulta tra coloro a cui è stato sospeso l’Rdc. Sono moltissimi i casi simili che si stanno rivolgendo ai Servizi sociali del Comune di Catanzaro, ma si tratta di persone che gli uffici non riescono evidentemente a “vedere” sulle piattaforme dedicate perché, appunto, non risultano più percettori e dunque, pur magari vivendo proprio in queste settimane un disagio maggiore rispetto a quando percepivano la misura, sono di fatto invisibili alla burocrazia. Lo ha confermato alla Gazzetta del Sud il dirigente delle Politiche sociali del Comune, Antonio Ferraiolo, che ha spiegato che a Palazzo de Nobili si sta stilando un elenco di questi “invisibili” per trasmetterlo all’Inps chiedendo lo sblocco, ovviamente previa verifica, della loro situazione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro