Da almeno due mesi il centrodestra è senza i numeri necessari per portare a conclusione la consiliatura, dopo che uno dei principali gruppi consiliari di maggioranza, quello di Città Futura che fa riferimento a Vito Pitaro, ha deciso di far dimettere i propri assessori, in contrasto con il tentativo della sindaca di Vibo, Maria Limardo, di ridimensionarne il ruolo e soprattutto le deleghe. Ebbene, quando l’estate è ormai agli sgoccioli –un’estate da incubo su diversi fronti - da giorni tiene banco l’idea di una possibile mozione di sfiducia per il primo cittadino. Operazione non semplice, pur essendo ormai le opposizioni una sostanziale maggioranza. La conferma arriva dal Movimento 5 Stelle che, tramite il capogruppo Domenico Santoro, ieri ha sostanzialmente chiarito le proprie intenzioni. «Fino a marzo sarà un obbligo - ha chiarito l’esponente dei pentastellati nell’ambito di un discorso decisamente più ampio - portare avanti la consiliatura. E non per il gettone di presenza ma perché l’amministrazione e la maggioranza non devono avere alcun alibi”. Una doccia fredda sulle altre forze di opposizione, intenzionate a stoppare l’attuale mandato amministrativo, non oltre la fine dell’attuale anno solare, al massimo entro gennaio. Ergo, la sindaca può andare avanti, secondo il grillino Santoro, nonostante «quattro anni di amministrazione passati invano, con tante promesse senza alcun risultato né tecnico né politico». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria