«La Regione convochi la Conferenza dei servizi decisoria e autorizzi la discarica». Guglielmo Maio, il rappresentante legale dell'omonima azienda abruzzese, ha scritto alla Cittadella di Catanzaro per chiedere l'indizione della «riunione conclusiva» e, contestualmente, di mettere la parola fine all'iter amministrativo per la realizzazione di un impianto di smaltimento per rifiuti pericolosi e non in località Giammiglione, a Crotone, «con l'emissione del provvedimento autorizzativo».
L'istanza segue gli esiti del parere reso dal perito istruttore demaniale nominato dal Comune capoluogo chiamato ad accertare la sussistenza o meno degli usi civici sui terreni che potrebbero ospitare la struttura della "Maio". E la consulenza, come ricorda la missiva della società di Lanciano inviata ai dipartimenti regionali di Tutela dell'ambiente e dell’Agricoltura, a Comune e all'Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, ha decretato che non si tratta di «terre oggetto di usi civici». In sostanza, nell'area compresa tra Crotone e Scandale non ricadono diritti collettivi e pubblici che, eventualmente, avrebbero potuto rendere più accidentato il percorso che porta alla nascita della discarica. Si spiega così la decisione della "Maio Guglielmo" di sollecitare la Regione a «chiudere i lavori della Conferenza dei servizi e concludere favorevolmente il procedimento».
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