Il generale Emilio Errigo è il nuovo commissario straordinario per la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara. Errigo, che finora ha guidato l'Arpacal, è stato nominato oggi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il suo compito, come recita il decreto governativo firmato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, sarà quello di «accelerare e promuovere» i lavori di risanamento ambientale che al momento sono bloccati. Il mandato durerà due anni, prorogabile di altri 12 mesi. In questo modo l'esecutivo Meloni ha riempito una casella che era rimasta vuota dal 2018, quando ad Elisabetta Belli terminò l'incarico. Da allora da Roma ci sono state solo delle indicazioni, rimaste tali, su chi dovesse succedere a Belli, mentre l’iter della bonifica continua a rimanere in stallo dopo la realizzazione della barriera idraulica a mare (ricompresa nel Pob-fase 1).
Diversi i capitoli aperti che si troverà sul tavolo Errigo. Su tutti, ci sono gli oltre 70 milioni di euro da spendere per la riqualificazione ambientale che Eni Rewind (società succeduta a Syndial nella proprietà dell’ex area industriale), su decisione del Tribunale di Milano, nel 2012 versò al ministero dell’Ambiente a titolo di ristoro per il danno ambientale subito da Crotone. Dopodiché, c’è da superare l'impasse in cui è piombato il Piano operativo di bonifica-fase 2. Da tempo, infatti, il Cane a sei zampe ha manifestato l’intenzione di smaltire circa 70 mila metri cubi di rifiuti, tra Tenorm e amianto, presenti nella discarica fronte mare ex Fosfotec non più fuori Calabria (come stabilì il decreto ministeriale di marzo 2020), bensì in un impianto di servizio “in loco”. Ma di fronte a tale ipotesi, Comune di Crotone, Provincia e Regione si sono sempre detti contrari.
Poi, c’è la necessità di avviare la messa in sicurezza permanente delle ex aree industriali Agricoltura e Pertusola, ancora ferma al palo dopo le opere di scotico, vale a dire di rimozione, dello strato superficiale dei terreni contaminati da sostanze inquinanti come zinco e cadmio, che la stessa multinazionale ha portato a termine. A seguire, bisognerà bonificare l’ex discarica di rifiuti urbani del quartiere Farina, e rimuovere il Conglomerato idraulico catalizzato (scorie della produzione industriale in passato usate come materiale edilizio) dai tre siti pubblici: il cortile dell’ex scuola di San Francesco (qui i lavori sono già iniziati); gli alloggi di edilizia popolare Aterp nel rione Margherita; e l’Istituto tecnico-commerciale “Lucifero”. Infine, spazio alla messa in sicurezza dell’ex stabilimento Sasol-Kroton Gres 2000. Nei prossimi sei mesi, il commissario Errigo dovrà presentare il cronoprogramma degli interventi al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
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