Da pompe di sollevamento e tombini non fuoriescono liquami, ma, in compenso, torna nuovamente a sporcarsi il mare. Tra i due fenomeni, in teoria, non dovrebbe esserci alcun collegamento, ma, ormai, la gente non nasconde più il proprio malumore e la propria preoccupazione per quanto sta avvenendo sul litorale così come non esclude il dubbio che quanto avviene a mare sia in correlazione con quello che succede a terra.
Il fatto che, per giorni e giorni, la fogna sia finita sulla strada, nei terreni privati o nel fosso San Giovanni, in sostanza, sta generando tensione. Ad alimentarla contribuisce, e non poco, la presa di posizione di Enzo Comerci, coordinatore del movimento “Fronte Comune”, che ha richiamato l’attenzione sul rischio che i liquami possano compromettere le falde acquifere e, quindi, l’acqua che la Sorical preleva nella zona per, poi, distribuirla lungo tutta la costa tirrenica vibonese.
E mentre il primo cittadino Pino Marasco, a pareri di tanti, per uscire dall’angolo, starebbe tentando di sviare l’attenzione dei cittadini lanciando l’allarme per l’alta incidenza di casi Covid sul territorio provinciale, non si ferma l’azione a tutto campo di Antonio Montuoro, presidente dell’Accademia dieta mediterranea di riferimento, che nella giornata di ieri, con un video diffuso in diretta sui social, ha messo a nudo la deprecabile situazione di una pompa di sollevamento ubicata a una decina di metri dalla Provinciale Nicotera-San Ferdinando e quasi a ridosso del ponte sul fiume Mesima.
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