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Il 74enne morto dopo la tac all’ospedale di Soverato: si muove la Procura, reparti al setaccio

Indagini per chiarire i contorni della tragedia. Disposta l’autopsia

L'ospedale di Soverato

Una lotta contro il tempo per i carabinieri della Compagnia di Soverato che in queste ore, seguendo le disposizioni della Procura della Repubblica, stanno effettuando gli accertamenti non ripetibili sul caso che ha portato alla morte di un paziente avvenuta subito dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, usato per realizzare una Tac all’interno dell’Ospedale del Basso Ionio di Soverato.
A poche ore dal decesso, avvenuto intorno alle 14 di lunedì, è stata la famiglia del 74enne Beniamino Pasceri, originario di San Vito sullo Ionio, a sporgere denuncia. Al momento la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo contro ignoti per verificare se vi siano responsabilità dei reparti coinvolti e non ha iscritto sul registro degli indagati il nome di nessuno dei medici e dei tecnici in servizio nell’ospedale di Soverato. A essere preso in esame il comportamento degli operatori del reparto di Radiologia e subito dopo di quelli del reparto di Chirurgia dove la vittima era ricoverata per accertamenti dal 7 settembre e, a cascata, del personale intervenuto nelle fasi di rianimazione.
Si attende il conferimento dell’incarico per eseguire l’esame autoptico che accerterà le cause della morte (che l’Asp di Catanzaro ha collegato a uno choc anafilattico) e sulle sostanze utilizzate nel mezzo di contrasto somministrato al paziente. Un mix probabilmente composto da bario e iodio con l’intento di alterare il contrasto di un organo rispetto allo sfondo per renderlo più visibile. Per quanto raccontato da alcuni testimoni, pare che la reazione allergica si sia manifestata nella seconda iniezione del liquido, con i sintomi più comuni di una reazione avversa, culminati in un arresto cardiaco.

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