Diciassette imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, in due patteggeranno la pena, mentre per gli 80 accusati che hanno optato per il rito ordinario il pm Domenico Guarascio ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio.
Ieri, davanti alla giudice per le udienze preliminari di Catanzaro Gabriella Pede, s'è diviso in tre tronconi il procedimento a carico di 99 persone - tra fisiche e giuridiche - nato dall'inchiesta "Black Wood" della Procura antimafia contro la cosca Ferrazzo di Mesoraca. Si tratta dell'operazione che, scattata il 3 ottobre 2022 con 31 arresti eseguiti dai carabinieri, che recisero i “tentacoli” che il clan capeggiato dal boss Mario Donato Ferrazzo avrebbe allungato sulla lavorazione della legna nella centrale a biomasse di Cutro, "Serravalle Energy", per la produzione d’energia elettrica.
Per la Dda, il cippato, ricavato dal taglio indiscriminato dei boschi della Sila, sarebbe stato bruciato insieme a rifiuti di ogni genere nell'impianto: dalla plastica al cemento fino all’asfalto. In questo modo – è la tesi investigativa - l’azienda avrebbe percepito indebitamente incentivi maggiorati basati sui conferimenti di prodotto legnoso effettuati violando la normativa del settore.
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