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Padre col vizio dell'alcol abusava della figlia assieme al cugino: giudizio immediato per i due "orchi" di Scandale

Accusati di abusi su una bimba. La Pm: «Prove evidenti» Le violenze sulla piccola sarebbero avvenute in casa

«La prova è evidente». Con questa motivazione la Pm di Crotone, Rosaria Multari, ha chiesto e ottenuto dalla giudice delle indagini preliminari del Tribunale pitagorico, Elisa Marchetto, il giudizio immediato per le due persone di Scandale accusate di abusi sessuali ai danni di una bimba.
Si tratta del padre della piccola, di 60 anni, e del cugino 65enne di quest'ultimo. Entrambi devono rispondere di violenza sessuale, mentre il genitore è accusato anche di maltrattamenti. Per loro il processo inizierà il 26 ottobre davanti al Tribunale di Crotone. Gli imputati hanno 15 giorni di tempo per decidere se essere giudicati con un rito alternativo: l'abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena) o il patteggiamento.
L’orrida storia di pedofilia è venuta alla luce a gennaio scorso quando la madre della minore, che soffre di disturbi cognitivi, s’è recata dai carabinieri di Scandale per denunciare le violenze sia verbali, sia fisiche che il marito, affetto dal vizio dell’alcol, avrebbe perpetrato nei suoi confronti e pure verso la figlia (oggi ospite in una struttura protetta).
Su tutti, c’è quanto accaduto nel 2020 quando ambedue le vessate si ammalarono di Covid. Il 60enne, una volta rientrato a casa ubriaco, avrebbe prima dato un forte schiaffo alla donna e poi avrebbe fatto battere la testa della piccola al comodino. Da qui il divieto di avvicinamento disposto dal gip a carico dell’uomo.

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