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I pusher davanti alle scuole di Isola Capo Rizzuto: rito abbreviato per 5 indagati

Saranno giudicati col rito abbreviato i cinque imputati coinvolti nell’inchiesta “Libertà” coordinata dalla Procura di Crotone che ipotizza l’esistenza di un rete di pusher che avrebbe spacciato cocaina, eroina e marijuana vicino all'istituto scolastico comprensivo di Isola Capo Rizzuto, "Karol Wojtyla", ma anche a pochi passi della Caserma dei carabinieri e della chiesa. Gli accusati, dopo essere finiti a processo in seguito al giudizio immediato disposto dal gip del Tribunale di Crotone, hanno scelto il rito alternativo che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena.
L'operazione, venuta alla luce lo scorso 21 giugno con cinque arresti eseguiti dai carabinieri, prende il nome dal quartiere dove la "gang" avrebbe avuto la sua base logistica per ricevere i “clienti” che accorrevano dalle province di Crotone e Catanzaro a tutte le ore del giorno e della notte per acquistare la droga: la zona delle palazzine popolari compresa tra via Libertà e via Eduardo De Filippo. Oltre 200 sarebbe stati gli episodi di cessioni di narcotici contati dai militari dell’Arma tra aprile e giugno 2022. Le indagini iniziarono all'indomani delle manette messe ai polsi di Giuseppe Scuteri (uno degli imputati) che il 26 aprile 2021 venne "pizzicato" mentre vendeva, in via Libertà, una dose di cocaina. Dal cellulare di Scuteri - secondo gli inquirenti - emerse «la costante dedizione allo spaccio di sostanza stupefacenti» in capo al 26enne, attraverso «continui contatti con assuntori e personaggi dediti al narcotraffico».

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