Era stata convocata per rispondere alle domande del pubblico ministero e dei difensori sui momenti precedenti e successivi all’aggressione di Davide Ferrerio che si consumò l’11 agosto 2022 a Crotone. Ma alla fine le parti hanno concordato di rinunciare all’ascolto della teste 18enne, dando il via libera all’acquisizione agli atti dei tre verbali che la stessa testimone rese agli inquirenti - tra agosto e ottobre di un anno fa - nel corso delle indagini preliminari.
Davanti al Tribunale di Crotone, ieri è terminata così la nuova udienza del processo di primo grado a carico di Anna Perugino, 42 anni, e Andrej Gaju, 35enne romeno, accusati di concorso anomalo in tentato omicidio per aver preso parte alla spedizione punitiva che ridusse in fin di vita il 22enne bolognese. Il giovane, come si ricorderà, venne preso a calci e pugni per un errore di persona da Nicolò Passalacqua, 23 anni di Colleferro, che il 21 aprile scorso è stato condannato con il rito abbreviato a 20 anni e 4 mesi di carcere per il brutale pestaggio.
Ferrerio fu assalito perché scambiato per colui - poi risultato essere Alessandro Curto, 32enne di Petilia Policastro (nel Crotonese) - che flirtava sui social con la ragazza (all'epoca dei fatti 17enne) della quale Passalacqua s’era invaghito. Secondo gli inquirenti, la madre dell’allora minorenne, Anna Perugino, avrebbe aizzato la figlia ad organizzare l’appuntamento-trappola, a cui avrebbe preso parte pure Gaju, per scoprire chi fosse lo spasimante misterioso al quale occorreva dare una lezione.
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