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Crotone, piano di dimensionamento scolastico: il “Nautico-Lucifero” non vuole morire

Il dirigente e i docenti contestano le scelte della Provincia. Il preside: «L’Istituto si sarebbe potuto salvare con una deroga»

Ci sono anomalie evidenti in questo piano». E ancora: «Non lasceremo nulla di intentato affinché sia confermata la nostra identità». Non passa giorno che una scuola non critichi la bozza di Piano di dimensionamento scolastico redatto dalla Provincia. Ieri, è stata la volta di dirigente, docenti e studenti dell'istituto nautico tecnico "Ciliberto-Lucifero" di Crotone che hanno detto «no» alla bozza con la quale l'ente intermedio presieduto da Sergio Ferrari, nel tagliare le autonomie da 37 a 29, ha disposto lo spezzettamento, o «cancellazione» per dirla con le parole del preside Girolamo Arcuri, della scuola superiore: da un lato il nautico "Ciliberto" si ritroverebbe ad essere incorporato nel nuovo Polo di Isola Capo Rizzuto, dall'altro il "Lucifero" (l’ex Ragioneria) entrerebbe a far parte del Polo professionale "Barlacchi", mentre i corsi serali sarebbero dirottati a Cirò Marina.

«La Provincia – ha detto Arcuri nel corso della conferenza stampa che s'è tenuta nel plesso di via Siris davanti a professori e alunni – avrebbe potuto lasciare in deroga il nostro istituto che può contare su circa 700 studenti». Infatti, le linee guida della Regione, che a sua volta ha recepito le indicazioni nazionali della legge di Bilancio 2022, prevede per ciascuna autonomia scolastica la presenza minima di 900-1.000 ragazzi. Si spiegano così gli accorpamenti e le divisioni d’indirizzi ideati dal Palazzo di via Mario Nicoletta che, dopo l'approvazione del Consiglio provinciale, saranno esecutivi dal prossimo anno scolastico. Disco rosso al dimensionamento pure dai docenti del "Ciliberto-Lucifero": Alberto Vega («Siamo qui per difendere un'identità in quanto i ragazzi vanno tutelati»); Luigi Pascali («Ci saranno ripercussioni pure sulle scelte degli studenti»); e Luca Paturzo («Più utile l'accorpamento di un indirizzo al nostro istituto»).

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