C’era una volta la speranza per Catanzaro di far nascere il più importante polo ospedaliero della regione. L’Azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco”, attesa da almeno una dozzina d’anni e nata da pochi mesi, invece, sembra essere stata eretta su basi tutt’altro che solide. Un gigante dai piedi d’argilla che ogni giorno che passa non smette di manifestare le sue fragilità.
Un colpo (di grazia?) lo ha subìto dall’improvviso addio di Vincenzo La Regina dal ruolo di commissario della nuova Aou, che sembrare aver letteralmente gettato nel caos il comparto sanitario catanzarese forse nel suo momento più delicato. Che siano vere o no le indiscrezioni che riferiscono di frizioni tra La Regina e i vertici universitari quale motivo dell’addio, la storia della nascita della “Dulbecco” è costellata di rallentamenti e farraginosità che si sono mosse sulle gambe dell’interesse dei singoli. E non c’è dubbio che sarà questo il primo, corposo e complesso dossier che il successore di La Regina dovrà affrontare e sul quale si misurerà la capacità del nuovo manager di compiere l’impresa della definitiva integrazione tra “Pugliese-Ciaccio” e “Mater domini”. D’altronde, lo ripeteva spesso Massimo Scura, ex commissario ad acta per il Piano di rientro in Calabria: «Tra le due Aziende non si può fare una “fusione a freddo”», intendendo come non solo si trattasse di integrare le funzioni tra le due strutture, ma si dovesse anche lavorare per far “digerire” il nuovo assetto a tutti i dipendenti coinvolti. C’è poi la questione tutt’altro che secondaria legata ai conti aziendali della nuova “Dulbecco”, delicatissima e bisognosa di particolari attenzioni.
Come se non bastasse, il nuovo manager dovrà affrontare immediatamente l’altro dossier caldo del momento: quello sulla nascita del Pronto soccorso del Policlinico.
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