Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dimensionamento scolastico a Vibo, le preoccupazioni della Cisl Scuola: "Si tenga conto dei territori"

La nota del segretario territoriale Renato Policaro: "Si stanno infatti adottando misure di tipo esclusivamente ragionieristico senza tenere in considerazione le specificità territoriali tali da rendere sostenibile la riorganizzazione territoriale"

La Cisl Scuola di Vibo Valentia esprime una forte preoccupazione per quanto si andrà a delineare, a partire dall'anno scolastico 2024/25, in ordine al nuovo dimensionamento scolastico proposto in bozza dalla Provincia di Vibo Valentia.

Per quanto sia indubbio che il decremento demografico e dunque la diminuzione degli alunni sia un dato incontrovertibile e per quanto le indicazioni europee nell'ambito delle misure riguardanti il PNRR indichino con chiarezza che la rete scolastica debba essere razionale rispetto all'andamento demografico, si ritiene che non sia quello della riduzione delle istituzioni scolastiche, solo per logiche di abbattimento della spesa pubblica, il modo migliore di affrontare il problema. Si stanno infatti adottando misure di tipo esclusivamente ragionieristico senza tenere in considerazione le specificità territoriali tali da rendere sostenibile la riorganizzazione territoriale.

Gli attuali parametri minimi per la costituzione delle autonomie scolastiche si innalzano da 600 (400 per i comuni montani) alunni a 900/1.000. Atteso che la norma prevede che i parametri di cui sopra vengano definiti a livello nazionale e poi adeguati regione per regione ed infine tra le varie province all'interno delle stesse regioni, in ossequio ai principi di flessibilità, densità abitativa, Comuni montani, viabilità e trasporti, non si capisce perché la provincia di Vibo Valentia debba essere quella più penalizzata tra le 5 province calabresi, cedendo ben 11 autonomie scolastiche e passando dalle attuali 32 a 21. Non si tratta dunque di fornire pareri su differenti ipotesi di riorganizzazione ma di tener conto di alcune peculiarità del territorio vibonese, non creare scuole poco funzionali e soprattutto evitare di perdere posti di lavoro (in primis di personale ata). Sicuramente salta all'occhio la riduzione delle autonomie scolastiche stabilite per il capoluogo di provincia. Nella delibera consiliare del comune di Vibo Valentia si evince chiaramente che la città capoluogo necessita, in base al numero della popolazione scolastica, di avere quantomeno 4 autonomie scolastiche afferenti al primo ciclo di istruzione oltre al CPIA. Non si capisce quindi perché il piano presentato dalla provincia preveda solo 3 autonomie scolastiche, nello specifico l'I.C. °| Circolo Don Bosco, a cui viene aggregato l'I.C. Garibaldi Buccarelli, il Convitto Nazionale Filangieri con l'I.C. I Circolo De Amicis e infine l'I.C. Vespucci a cui saranno annessi l'I.C. Murmura oltre ai plessi ubicati in un comune diverso (Briatico), formando in questo caso un mega istituto che spazia dalle zone marine fino al centro della città debordando anche in altro comune, con il risultato che lo stesso sarà difficilmente gestibile. Un altro elemento di critica nasce dal diverso trattamento applicato a istituti scolastici che attualmente presentano numeri che consentono di essere autonomi. Infatti, nella prima bozza presentata dall'ente provinciale era prevista la disgregazione delf1.C. di Vallelonga a vantaggio di altre istituzioni scolastiche e a seguito delle giuste rimostranze dei sindaci di quel territorio, la provincia ha fatto un paso indietro, riproponendo, nela seconda stesura, l'attuale conformazione. Lo stesso trattamento però non è stato applicato all'I.C. di Cessaniti, oggi autonomo, ma nella bozza smantellato e accorpato a 2 istituzioni scolastiche diverse come il Vespucci (per le scuole di Briatico) e l'I.C. di Rombiolo (per le scuole dei comuni di Zungri, Zaccanopoli e Cessaniti). Non vengono in questo modo prese in considerazione le affermazioni dell'assessore regionale all'istruzione, dott.ssa Giusy Princi, che nella riunione tenutasi presso la cittadella regionale e alla quale hanno preso parte anche le O.O.S.S. regionali del comparto scuola, ha dichiarato la "salvaguardia delle aree più in difficoltà". La stessa infatti ha affermato di aver predisposto indirizzi a salvaguardia delle aree interne e di quelle realtà dove maggiore è il tasso di dispersione e di abbandono scolastico o con situazioni di svantaggio socio-economico ovvero dove si registrano bassi livelli di apprendimento degli studenti. Alla luce di quanto sopra, appare opportuno, a parere di questa organizzazione sindacale, che alla provincia di Vibo Valentia debbano essere riconosciute, da parte della Regione Calabria, almeno ulteriori 3 autonomie scolastiche, tra l'altro corrispondenti al numero corretto relativo al rapporto numero di alunni/parametro legge di bilancio, per riuscire ad applicare quelle azioni tese a contrastare li tasso di dispersione scolastica, lo svantaggio socio economico del contesto e la povertà educativa

Caricamento commenti

Commenta la notizia